La Festa di Beltane

Gli Arcieri del Martello ai Manieri Aperti il 1 maggio 2018

È Beltane, finalmente!

In questo scampolo di prato non vi sono i mughetti né il loro profumo, ma il cielo è terso e il sole ci arride.

Noi Martelli siamo ospiti – guerrieri in una Contrada guerriera – di San Bernardino che oggi, primo maggio, si apre alla Città di Legnano: una festa per inaugurare il mese paliesco più importante dell’anno e che coinvolge tutte le Contrade, ciascuna con le proprie attrazioni.

Ben presto teli, pali, funi e corde vengono piantati e tese: l’accampamento sorge, seguito dal campo di tiro. Arredi, archi e frecce, il banco didattico. Bersagli, insegne e iniziano a squillare i corni.

Alessandro, l’arciere più giovane – aiutato da papà Fabio – pianta la bandiera: “ARCIERI! INCOCCA, TENDE, SCAGLIA!”. Il nostro motto risuona nell’aria, il campo è aperto e siamo pronti per la giornata.

Davide campeggia al banco didattico e, per tutta la giornata, dipanerà il racconto delle cose e delle armi che sono esposte. Con Fabio creerà, dal ferro e dalla selce, la magia del fuoco, per lo stupore dei piccoli e l’interesse dei grandi.

La gente arriva, chi spavaldo, chi timido, chi ritroso: gli archi si flettono, le frecce volano e i bersagli tremano agli impatti degli strali che li colpiscono.

Giorgio e Wallace, Fabio e Michelangelo, Elena con Laura e Giovanna assistono e regolano la fila quasi ininterrotta di persone che vogliono tirare. Manuela e Paolo, per i più giovani, preparano i diplomi del Battesimo dell’Arco – alla fine saranno trecentodiciassette – e non riescono a contare gli adulti e coloro che fanno il doppio (triplo?) giro. Gigi fa la spola tra campo e Contrada, dalla quale arrivano i contradaioli avvolti nel loro foulard biancorosso. Il pranzo è frugale, la pausa è breve, noi Martelli abbiamo solo il tempo di scoccare un paio di volè, mentre il cielo si incupisce.

Una piccola osservazione: in un angolo del prato, Wallace ha impiantato un giochino. Per tutta la giornata i ragazzini si autogestiscono, divertendosi un sacco. Un successo inatteso. Se in mattinata Andrea era presente per montare l’accampamento, verso la fine è arrivato pure don Valerio, il nostro “Ragazzo del ’38” che nonostante le prime gocce ci ha aiutati a smontare l’accampamento.

Dopo le diciotto piove: un breve temporale, ma ormai è tutto al riparo. In Contrada per i saluti del caso e il bicchiere della staffa e si respira la soddisfatta stanchezza di chi sa di aver dato per spirito di servizio. Una giornata festosa, circondati da sorrisi, interesse e partecipazione, che ancora una volta conferma della bontà della nostra scelta.

Sono un Capitano fortunato.

[Kö da Fér]


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